martedì 6 gennaio 2009

Passione nozze!

Prima di sposarmi, anzi, pima di preparare il mio matrimonio, il matrimonio in sé non mi interessava. Credo mio marito abbia voluto sposarsi con me anche perché sperava in una cosa informale, magari solo noi e i nostri testimoni, in jeans. Pensavo anch'io mi sarebbe bastato, all'inizio. E non ho infatti mai voluto nulla di troppo sfarzoso. Poi però, man mano che i miei progetti prendevano forma, ho cambiato idea piuttosto radicalmente. Perché ho cominciato a capire che più passione e cura mettevamo nell'organizzazione di quel giorno, maggiori erano le possibilità che noi stessi ci riconoscessimo nell'evento che stavamo organizzando e che noi stessi riuscissimo a trasmettere il significato più personale ed intimo di quel giorno (l'amore, la promessa di una vita insieme, visti dalla nostra prospettiva) a tutte le persone care che avremmo invitato a condividere il nostro giorno speciale insieme a noi. Ho notato che c'è la diffusa convinzione che alcune cose vadano fatte in un certo modo, senza possibilità di discostarsi dalla tradizione o dalle abitudini. E io credo che se organizzare un matrimonio si traduce nel rispettare acriticamente una serie di convenzioni e di "si fa così" e "ci vuole questa cosa qui se no la gente si lamenta", il risultato sarà probabilmente formalmente impeccabile e rispetterà tutti i dettami del galateo, ma forse poco personale. Se non pacchiano (zie, sto pensando a voi nei vostri vestiti di meringa anni '80). Negli 8 mesi nei quali abbiamo organizzato il nostro matrimonio, io e mio marito (wow, mi fa ancora un effetto dirlo/scriverlo!) abbiamo dovuto passare il tempo dribblando cuscini per le fedi a forma di cuore in raso di nylon, proposte di strani nomi per identificare i tavoli, bomboniere improbabili... quasi tutte idee delle nostre mammine, a testimoniare che le nozze sono un affare di famiglia, e di abitudine. Non era l'aspetto scenografico del matrimonio la cosa per noi più importante, comunque. Quello che volevamo era creare un giorno che fosse nostro, che ci definisse come coppia, che fosse significativo per noi e che rimanesse nei ricordi dei nostri ospiti. E per ottenere questo risultato abbiamo passato tempo (parecchio) a capire cosa non volevamo. Cosa invece per noi era importante. Quali fossero le scelte che potevano esprimere in modo chiaro la nostra personalità. Per esempio? Abbiamo voluto degli inviti fatti apposta per noi e un tema grafico ricorrente in tutti gli elementi, con dei colori che si ripetevano e aiutavano a creare un'atmosfera. Abbiamo fatto da noi con le nostre mani molte cose. Abbiamo evitato di fare le bomboniere. Abbiamo organizzato più una festa che un ricevimento, con più giovani che vecchietti (amici nostri e non dei nostri genitori), in una location suggestiva ma per niente pomposa. E abbiamo avuto le nostre foto senza mai metterci in posa e senza mai lasciare la festa. Abbiamo avuto anche la fortuna (e la pazienza!) di trovare fornitori iluminati che ci hanno aiutato a realizzare la nostra visione! Perché noi siamo un po' così: amanti delle cose semplici, giovani, allegri. A sentire i pareri dei presenti, ce l'abbiamo fatta ad ottenere il risultato sperato. Il nostro matrimonio è stato unico nel suo genere, e sebbene poco tradizionale, non ha scontentato nessuno. Non noi di certo, almeno. Presto vi mostrerò un po' di quello che abbiamo combinato... e mi piacerebbe vedere cosa state pensando di combinare voi per realizzare il vostro evento unico e irripetibile!

1 commento:

  1. ...quello che dici è esattamente quello che vorremmo io e il mio compagno nel giorno del nostro matrimonio...sarà in una piccola chiesa di campagna, il parroco è molto giovane e soprattutto è un amico, e dopo rinfresco in un agriturismo....vorremmo fosse tutto perfetto ma anche molto semplice...
    help ;)

    ciao Irene

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